
Lo immagino come un sentiero in un bosco d’autunno… Le foglie cominceranno a cambiare colore, a cadere. La strada sarà irregolare, le salite e le discese richiederanno, alla pari, energia mentale e fisica.Sapere che cosa mi aspetta, almeno un po’, mi tranquillizza. Sapere che non percorrerò il sentiero da sola mi fa meno paura.
È necessario premettere che la malattia può colpire ogni persona in modo diverso in termini di gravità, rapidità, compromissione. La sua suddivisione in fasi serve per agevolare la comprensione della sua progressione, per sapere dove posizionarsi, cosa aspettarsi e poter pianificare come affrontare il percorso. La durata media è stimata tra gli 8 e i 20 anni.
La storia dell’Alzheimer comincia con una fase prodromica durante la quale, in presenza di un danno biologico, non si accompagnano manifestazioni cliniche. Prosegue con una fase in cui i sintomi sono lievi e sfumati, ma non sufficienti a porre diagnosi. Dal momento in cui si rileva una compromissione sociale e funzionale della persona può essere posta la diagnosi.
Da qui si susseguono 4 fasi, la cui durata è variabile da persona a persona e in molti casi una fase può sovrapporsi all’altra.
Fase Iniziale _ Alzheimer lieve
In questa fase la persona può esperire lievi disturbi di memoria, in particolare faticherà a ricordare gli eventi recenti, i nomi, i numeri di telefono. Potrebbe avere difficoltà ad apprendere nuovi concetti o procedure e ad orientarsi nello spazio e nel tempo. Anche il linguaggio manifesta lacune, con problematicità nel produrre frasi adeguate e frequente presenza nel discorso di pause, date dall’incapacità di trovare la parola giusta. Eseguire un’attività che implichi una pianificazione dei suoi passaggi diventa complesso.
Queste perdite a livello cognitivo si ripercuotono sulla quotidianità della persona che, seppur mantenendo buone autonomie, svolge le tipiche attività di ogni giorno compiendo errori frequenti, agendo con maggiore lentezza, mancando di alcuni passaggi. In questa fase la persona è generalmente consapevole dei propri fallimenti, per questo potrebbe tendere al ritiro sociale per evitare vissuti di vergogna e incapacità, mostrare un umore depresso, vivere stati di ansia, manifestare aggressività.
Fase Intermedia_ Alzheimer moderato
È rappresentata da un generale peggioramento delle difficoltà sopra indicate.
In questa fase diviene necessaria la supervisione e l’assistenza nelle attività quotidiane, per evitare situazioni di pericolo e per supportare la persona che generalmente tende a trascurare la cura di sé, la propria igiene, la propria alimentazione.
La persona inoltre potrebbe diventare sospettosa, sviluppare deliri, allucinazioni e attuare comportamenti inaspettati, insoliti, ripetitivi e disfunzionali. Tra i cambiamenti comportamentali: irritabilità, disturbi del sonno, aggressività fisica e/o verbale, irrequietezza, apatia.
Fase severa_ Alzheimer grave
La terza fase è caratterizzata da una completa dipendenza dagli altri poiché la persona è incapace di compiere in autonomia le azioni quotidiane della vita quali vestirsi, mangiare, lavarsi. Il movimento è compromesso. La persona è sempre più incapace di seguire una conversazione, articolare le parole, deglutire. Le espressioni verbali sono ridotte a ripetizioni di parole dette da altri, o ripetizione continua di suoni o gemiti, o addirittura mutismo, tuttavia, può essere conservata la capacità di comunicare attraverso il corpo mediante le espressioni del volto, i gesti, la postura.
Possono manifestarsi comportamenti “infantili”, come portare ogni cosa alla bocca o afferrare qualunque oggetto sia a portata di mano.
La persona non riconosce più i propri familiari, i propri oggetti personali, la propria casa.
Fase terminale_ Alzheimer terminale
In questa fase il paziente è allettato e necessita di cure costanti; vi è incontinenza totale e a causa delle serie difficoltà di deglutizione può essere necessario ricorrere all’alimentazione parentale. La morte avviene a causa di complicanze, quali malnutrizione, disidratazione, malattie infettive (soprattutto a carico delle vie respiratorie e urinarie), ulcere da decubito.
La speranza di vita in caso di Alzheimer è aumentata negli ultimi anni, così come la qualità della cura assistenziale. Prima si raggiunge una diagnosi prima si può intervenire sulla qualità della vita della persona e di chi la segue, poiché il decorso della malattia è molto influenzato dallo “stile di cura”.
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